Nel comunicato diramato dal Ministero dell’Ambiente, Clini afferma che la Legge Shoppers sia stata approvata per mettere l’Italia “in linea con l’UE”. Dal Minstero confermano: “Il decreto è stato fatto in accordo con l’Unione Europea, che ha seguito l’iter passo a passo, e che dovrebbe chiudere presto la procedura di infrazione a carico dell’Italia”
E’ la seconda volta che il Ministro Clini si riferisce alla legge sui sacchetti come a un passo necessario per adeguarsi alle richieste europee. la prima volta – a Bruxelles in occasione della presentazione del volume”Bioplastiche: un caso studio di Bioeconomia in Italia” di Kyoto Club – si pensò ad un errore, anche perché la dichiarazione veniva riportata in quella forma da una sola agenzia. Ma ora che il decreto è stato firmato, il comunicato stampa diramato dal Ministero dell’Ambiente non lascia spazio a dubbi di interpretazione. “Il provvedimento mette l’Italia in linea con l’Ue” afferma il Ministro. Eppure l’Unione Europea non è mai andata oltre una consultazione pubblica sulla necessità di ridurre l’uso degli imballaggi in plastica usa e getta, e non si è mai espressa a favore del divieto di commercializzazione. Anzi:sull’Italia pende ancora una procedura di infrazione proprio a causa del bando. Abbiamo chiesto spiegazioni al Ministero, che conferma le dichiarazioni del Ministro: “Il decreto è stato fatto in accordo con l’Unione Europea, che ha seguito l’iter passo a passo”. E la procedura a carico nostro? “Dovrebbe essere presto chiusa”.
Ecco il testo del comunicato
E’ stato firmato dai ministri dell’Ambiente Corrado Clini e dello Sviluppo economicoCorrado Passera il decreto interministeriale che individua le caratteristiche tecniche dei sacchi per l’asporto merci, e in particolare per i sacchetti biodegradabili per la spesa. “Il decreto – afferma il ministro Clini – fa finalmente chiarezza sulla normativa che regola i sacchetti di plastica, incrementando l’uso di quelli ecofriendly, che contribuiscono alla strategia per la decarbonizzazione dell’economia che è stata appena approvata dal Cipe. Il provvedimento normalizza le incertezze che hanno ostacolato lo sviluppo della filiera produttiva, incentiva la chimica verde e mette l’Italia in linea con l’Ue, dando un segnale concreto alle sollecitazioni venute recentemente dalla Commissione sia con l’avvio della consultazione pubblica su come ridurre l’inquinamento generato dalla plastica sia dalla presentazione del ‘Libro verde’ per la promozione dei riciclo dei rifiuti plastici”.
Nel dettaglio, il decreto, che sarà notificato alla Commissione Ue, definisce le categorie di “sacchi per l’asporto delle merci” – sia di quelle destinate all’uso alimentare sia di quelle non destinate all’uso alimentare – e la commercializzazione, specificando il tipo di sacchetti che possono essere utilizzati. Tra questi rientrano quelli monouso biodegradabili e compostabili, conformi alla norma armonizzata Uni En 13432 del 2002, e quelli riutilizzabili in carta, in tessuti di fibre naturali, fibre di poliammide e materiale diversi dai polimeri.
I consumatori devono essere informati sull’idoneità dei sacchi per l’asporto delle merci attraverso una dicitura, riportata sia nei monouso che nei riutilizzabili. Restano valide le sanzioni già previste dal decreto legge del gennaio 2012, convertito in legge il 24 marzo. L’attuazione del decreto non comporta oneri per la finanza pubblica.
“Il decreto – conclude il ministro Clini – regolamenta l’uso delle buste degradabili e compostabili, secondo quanto è previsto dalla normativa europea, e gli usi commerciali delle buste riciclabili di plastica tradizionale. L’obiettivo è fare in modo che le buste biodegradabili e compostabili siano usate soprattutto nel settore alimentare, contribuendo così a ridurre la produzione dei rifiuti”.
fonte: ecodallecittà
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