Ferrante e Della Seta: “Parere positivo in Senato al decreto attuativo del Ministero dell’Ambiente che stabilisce definitivamente le caratteristiche tecniche degli shopper consentiti, escludendo ogni possibilità di ricorso ad additivi chimici di qualsiasi genere”. Il testo approvato
Il Senatore Francesco Ferrante annuncia l’approvazione in Senato dei tanto attesi decreti attuativi che regoleranno la commercializzazione dei sacchetti: “In zona Cesarini va in porto l’atto necessario per rendere finalmente l’Italia il primo paese europeo plastic free nel comparto degli shopper. E’ stato infatti dato parere positivo in Senato al decreto attuativo del Ministero dell’Ambiente che stabilisce definitivamente le caratteristiche tecniche degli shopper consentiti, escludendo ogni possibilità di ricorso ad additivi chimici di qualsiasi genere, e con il quale scattano i termini e i tempi per comminare le sanzioni a chi intende continuare ad inquinare con i sacchetti fatti con la vecchia plastica”.
Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta. “Il decreto attuativo – continuano i senatori del Pd – è l’ultimo atto della nostra legislatura, che arriva a conclusione di una vicenda fin troppo lunga iniziata nel 2007 con l’approvazione della norma che prevedeva il divieto di commercializzazione di shopper non biodegradabili”.
“E’ significativo che oggi il Ministro per lo Sviluppo economico francese Arnaud Montebourg abbia dichiarato che il proprio paese si appresta a seguire l’esempio italiano. Ora il Governo comunicherà alla Commissione Europea il decreto e scatteranno i termini affinché finalmente si possano applicare le sanzioni che renderanno illegale la commercializzare di shopper fatti col petrolio e che inquinano l’ambiente per decenni”.
Quali sacchetti potranno essere commercializzati
È consentita la commercializzazione dei sacchi per l’asporto delle merci rientranti in una delle seguenti categorie:
a) sacchi monouso per l’asporto delle merci, biodegradabili e compostabili, conformi alla norma armonizzata UNI EN 13432:2002;
b) sacchi riutilizzabili composti da polimeri diversi da quelli di cui alla lettera a) che abbiano maniglia esterna alla dimensione utile del sacco:
b.1. con spessore superiore a 200 micron e contenenti una percentuale di plastica riciclata di almeno 30 per cento se destinati all’uso alimentare;
b.2. con spessore superiore a 100 micron e contenenti una percentuale di plastica riciclata di almeno il 10 per cento se non destinati all’uso alimentare;
c) sacchi riutilizzabili composti da polimeri diversi da quelli di cui alla lettera a) che abbiano maniglia interna alla dimensione utile del sacco:
c.1. con spessore superiore ai 100 micron e contenenti una percentuale di plastica riciclata di almeno 30 per cento se destinati all’uso alimentare;
c.2. con spessore superiore ai 60 micron e contenenti una percentuale di plastica riciclata di almeno il 10 per cento se non destinati all’uso alimentare.
2. È altresì consentita la commercializzazione dei sacchi riutilizzabili per l’asporto delle merci composti da carta, da tessuti di fibre naturali, da fibre di poliammide e damateriali diversi dai polimeri.
Le prime reazioni
“Improvvisamente la commissione ambiente del Senato ha dato parere favorevole adun Decreto Ministeriale che confligge con la missione ed il ruolo della stessa Commissione – afferma Claudio Maestrini, Presidente di AssoEcoPlast in una nota – tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. Tra lo sbigottimento generale, è stato dato parere favorevole alla messa fuori legge delle buste biodegradabili, preferendo tutelare la sola plastica compostabile. Un decreto che la Comunità europea potrebbe rispedire pari pari al mittente, poiché sullo stesso tema si è già espressa negativamente per ben due volte”.
fonte: ecodallecittà
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